Friday, April 03, 2009

Speedtest.NET
E' un sito che consente un test prestazionale del proprio provider. Si possono trarre informazioni interessanti e verificarle con quanto promesso commercialmente dai vostri fornitori di servizio ADSL o HSDPA.
Io, ad esempio, ho scoperto che per un pò il mio traffico è passato attraverso alcuni server a Lubiana. Nulla contro gli Sloveni, che sono europei come noi, ma il mio provider è (dovrebbe essere) italiano e credo che esista (dovrebbe esistere) una particolare attenzione strategica in tal senso. Poco male, sarò un romantico fuori dal mondo.
Infine, date un'occhiata al World Speedtest.net Results. Cosa emerge di nuovo? Niente!
Gli italiani, fortissimi nella moda, nel cibo e nel turismo, in fatto di infrastutture telematiche contendono il primato... agli altri paesi del bacino del mediterraneo! No alla Lettonia o alla Francia, o alla Spagna. La prima regione in Italia per qualità di infrastrutture sembra essere la Sardegna, grazie Soru.
Meditiamo, gente. E non formulate il solito pensiero che va di moda attualmente: "Ma cosa hanno fatto gli altri?", pensiamo che è un gap tecnologico da sanare presto, perchè una buona connettività non è nè di destra nè di sinistra, è lavoro per tutti.

Thursday, April 02, 2009

La Muraglia Italiana
Il senatore D'Alia dell'UDC vuole oscurare la Rete. Ha proposto un emendamento, approvato in Senato, a un disegno di legge di Brunetta che obbligherà i provider a oscurare siti, blog o social media come YouTube e Facebook su richiesta del ministero degli Interni per reati di opinione, ad esempio un filmato o un gruppo che invitano a non osservare una legge considerata ingiusta. Senza nessuna sentenza della magistratura.
Questo, oggi, avviene solo in Cina. In una dittatura. I cinesi hanno eretto contro l'informazione di Internet un "Golden Wall", si sono ispirati alla Muraglia Cinese.
Marco Pancini di Google ha dichiarato:"No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l’ecosistema non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l’Italia a livello dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d’opinione".
L'Italia stessa è ormai un Paese ad Aziendam e in quanto a perseguire reati di opinione non siamo secondi a nessuno.

Wednesday, April 01, 2009

Nel frattempo, neanche tanto zitti...
I ricercatori della joint venture tra Honda, ATR e Shimadzu hanno dato nuova dimostrazione delle capacità della loro Brain Machine Interface, l'interfaccia neurale in grado di guidare un ROBOT con il solo ausilio della mente.



La nuova versione del sistema arriva dopo un sostanziale restyling, soprattutto in materia di tecnologie utilizzate. Esiste in Giappone un'industria robotica locale, in forte ascesa, votata al sostegno di un popolo che invecchia sempre di più.
Se tale tecnologia imboccherà la strada sperata dai ricercatori di Honda, ben presto l'umanità potrebbe essere in grado di controllare con la mente qualsiasi oggetto, persino le armi.
A parte che chi sta governando Asimo sembra, in questo filmato, con l'abbiocco (ma è una mia malevola interpretazione, non badateci) la nota positiva è che finalmente NON dovremo decidere, ancora una volta, tra Windows o Apple ;)
Fonte

Monday, March 30, 2009

Non sono abbastanza figo per avere un Mac
Nelle ultime pubblicità di Microsoft, i Mac sono definiti come troppo costosi per la gente comune: servono solo a sentirsi parte di un'élite.



È questo il primo della nuova serie di spot che Microsoft ha lanciato in America per proseguire nel tentativo di risollevare la propria immagine, dopo gli esperimenti con Bill Gates e Jerry Seinfeld e la campagna nota proprio come "I am a PC".
Io ho svenduto un notebook con Vista, due mesi dopo l'acquisto, e sono passato senza meno ad un MacBook in alluminio nuova serie. Che sbaglio ;-)
non averlo comprato subito.
Dico solo due cose semplici semplici: per avviarsi Vista Home Premiun impiegava almeno 4 minuti, contro il minuto della concorrenza, e faticava spesso (siamo nel 2009, eh, e non è Win95 che perdeva per strada i driver del CDrom) a riconoscere un modem usb HSDPA della 3, contro i 30 secondi di un Mac Os X _ 10.5 Leopard, il quale non sbaglia mai un riconoscimento periferica e con Parallel gestisce Windows in una comoda seconda macchina virtuale.
A questo punto, mi dispiace per Bill, ma farò il figo.

Sunday, March 29, 2009

La disponibilità di beni tecnologici nelle famiglie italiane
In Italia i beni tecnologici più diffusi sono il televisore, presente nel 95,4% delle famiglie e il cellulare (88,5%). Seguono il lettore DVD (59,7%), il videoregistratore (58,1%), il personal computer (50,1%) e l’accesso ad Internet (42%). Tra i beni tecnologici presenti nelle famiglie hanno un certo rilievo anche l’antenna parabolica (30,7%), la videocamera (26,8%), il decoder digitale terrestre (23,8%) e la consolle per videogiochi (18,1%).

Le famiglie non hanno Internet a casa per l’incapacità di utilizzarlo
Il 49,9% delle famiglie non possiede un personal computer e il 58% non accede ad Internet da casa. Tra i motivi per cui non si naviga in Internet da casa, le famiglie indicano in primo luogo la mancanza di capacità (40,6%) e in secondo luogo che lo considerano inutile e non interessante (25,2%). Il 12,9% delle famiglie non ha accesso ad Internet da casa perché accede da un altro luogo, l’11,6% perché considera costosi gli strumenti necessari per connettersi e il 12,6% perché ritiene costoso il collegamento. Si attestano intorno al 2% le motivazioni come la disabilità fisica, la privacy e la pericolosità dei contenuti di Internet.

l’Italia è indietro in Europa
Considerando la percentuale di famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 64 anni che possiedono un accesso ad Internet da casa, l’Italia è indietro rispetto a molti dei paesi della Comunità europea, risultando quartultima in questa graduatoria (con un tasso di penetrazione del 42% rispetto alla media europea del 60%). Vicini all’Italia troviamo paesi come Cipro (43%), mentre Olanda, Svezia e Danimarca registrano un tasso di penetrazione quasi doppio.
Ricordo che la comunità europea ha 24 membri e quart'ultimi significa che 20 sono prima di noi.
Istat - report 2008